Lo specchio della gente. Assorbe l’anima altrui e la riflette. Così come è.
Ma il simbolismo dello specchio è, per definizione, duplice. C’è quello che vi vedi riflesso e c’è quello che è nascosto oltre il riflesso, al di là e dietro lo specchio. Per questo esso ha una duplice natura ambivalente quanto inquietante: è ciò che attira e spaventa allo stesso tempo, ammalia e terrorizza, contiene il bello e il brutto insieme.
Inizialmente ciò che si vede piace quasi sempre: lo specchio ha la curiosa caratteristica di assorbire e valorizzare solo i lati piacevoli e positivi degli altri, inoltre non vi è alcun tipo di giudizio in ciò che vede. Vi pare poco?!
Le persone sono quindi attirate e affascinate da ciò che vedono riflesso, il bello e il buono di sé compreso e non giudicato.
Ma, quando si avvicinano un po’ di più allo specchio, quando – per volontà o per errore – si ritrovano a guardare oltre, ecco che incominciano a vedere veramente al di là dell’immagine…
e naturalmente la cosa non è affatto piacevole né indolore.
Avvicinandosi, incominciano a percepire le meschine piccolezze, le imperfezioni, le reali paure e mancanze. Insomma, vedono la parte oscura di sé, quella che normalmente viene tenuta ben nascosta soprattutto a sé stessi.
Vedono l'Ombra intera, la quale possiede una propria particolare bellezza ed un senso ben preciso, possiede una propria imprescindibile utilità che non può e non deve essere negata...
E così finiscono con l’odiare e voler distruggere in mille pezzi lo specchio, perché – pensano – è proprio lui la causa di ciò che vedono.
In fondo, non possono e non riescono a sopportare la vista della duplice natura di sé stessi, delle cose, della vita stessa.
Bene e male, maschio e femmina, Padre e Madre, yin e yang, vita e morte, conquista e perdita, gioia e dolore, Luce e Ombra, ….
E soltanto le persone consapevoli, sagge e coraggiose sono in grado di sopportare l’intera visione e di andare avanti.
1 commento:
Lo specchio! E’ proprio vero quello che dici. L'associazione mentale diretta è quella al narcisismo “negativo” così ben rappresentato nel Ritratto di Dorian Gray, mentre il riferimento all'ambiguità, intesa come binomio passione-ragione, al mito della Biga Alata di Platone. La biga e l'auriga sono l'ANIMA. L'anima ha una parte più RAZIONALE, spirituale rappresentata dal cavallo bianco che tende verso l'iperuranio. Ha anche una parte PASSIONALE che spinge verso la vita terrena rappresentata dal cavallo nero. Se il cavallo nero prevale l'anima si sta reincarnando più il cavallo bianco prevale, più l'anima ha visto il mondo delle idee e riesce a sapere più cose della vita terrena (vale anche il contrario).
L'ambiguità in tutte le sue forme la esprimiamo ogni giorno e la nostra bellissima autrice come anche The Raven al contrario dei più l'hanno accettata attraverso il loro processo di continua introspezione.
Chiaramente firmato THE RAVEN
N.B. Per chi ig-nora ma non penso vi siano lettori di tale bloq con questa caratteristica, per i filosofi greci, principalmente i sofisti, lo spirito è la ragione, l’esprit per i nostri odiati cugini transalpini.
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