Schiavi in catene invisibili
sull'antico Vascello della Libertà
nel centro pulsante della Tempesta inevitabile
schiantata da intermittenti folgori di Luce,
messagere di salvifico auspicio e folli ballerine
in una notte senza Tempo e senza Luna,
le lucciole
I prigionieri si affannano alla ricerca di una rotta, qualsiasi
ma non possono trovarla
forse, non c'è e basta
semplicemente
Afferrano con occhi dilaniati dal panico,
trattengono con fragili artigli
quelle briciole che si illudono di possedere già
e di cui si accontentano,
si aggrappano con le loro stese catene
alla memoria di un passato inconsistente
E, se va bene, continuano disperatamente a cercare
Ancora
si sforzano
e proiettano
false aspettative, miraggi, chimere
reclamandoli poi tutti indietro
Infinita notte di battaglie estenuanti
coi fantasmi di meduse in sogno
e coi denti sì serrati da spezzarsi uno contro l'altro
polvere d'ossa candide al vento
E
alla fine
dell'ultima frontiera
esausti
la resa
l'abbandono
l'accettazione
totali
Poi
improvvisa
l'alba
accecante e spiazzante
devastante più di un'atomica
fa piazza pulita
Dimenticare tutto per ricordare
il principio
Lasciare ogni cosa per trovare tutto
Il ri-sveglio
altrove
il ri-conoscimento
il velo strappato di Maya
la com-prensione
ed è tutto
qui
e
ora
differenti e uguali
si ri-trovano
su di un velluto smeraldo scintillante
solleticati da mille coccinelle scarlatte
che ridono forte ammiccanti
sui loro corpi ri-generati
sotto il Sole di luglio
Ecco
non hanno scordato l'innocenza
non hanno smesso di sorridere
ed hanno trovato
come fanno i bambini
che si concentrano
- seri e gioiosi come sorgenti incorrotte -
nel gioco presente
con gli occhi straripanti di speranza
e
con le mani rigogliose di fiducia
Giovani cascate del Sud.
2 commenti:
MERAVIGLIOSOOOO
un esercizio di meditazione, ti giuro cara Lupo.
PatdellaTribù
Partire.
Il tema del viaggio, del cammino del tuo blog è un pensiero costante anche per me.
Viaggiare perdendosi in qualche luogo per meglio conoscere un mondo che l'abitudine ha reso opaco ed indifferente. E ritrovare se stessi per non muoversi come atomi miopi. Viaggiare guidati dal magnetismo inconscio di segnali che di volta in volta incuriosiscono; amando le vie senza meta e le mete senza via. Ma perchè ciò accada bisogna essere disposti al cambiamento fino ad accettare con riconoscenza possibili spostamenti del proprio baricentro intellettuale ed affettivo. Aspirando a dare un senso più pieno della propria vita inserendola in un altrove indeterminato e arricchendola con l'esperienza dell'ignoto, perseguito secondo itinerari da inventare.
THE RAVEN
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