Lo specchio della gente. Assorbe l’anima altrui e la riflette. Così come è.
Ma il simbolismo dello specchio è, per definizione, duplice. C’è quello che vi vedi riflesso e c’è quello che è nascosto oltre il riflesso, al di là e dietro lo specchio. Per questo esso ha una duplice natura ambivalente quanto inquietante: è ciò che attira e spaventa allo stesso tempo, ammalia e terrorizza, contiene il bello e il brutto insieme.
Inizialmente ciò che si vede piace quasi sempre: lo specchio ha la curiosa caratteristica di assorbire e valorizzare solo i lati piacevoli e positivi degli altri, inoltre non vi è alcun tipo di giudizio in ciò che vede. Vi pare poco?!
Le persone sono quindi attirate e affascinate da ciò che vedono riflesso, il bello e il buono di sé compreso e non giudicato.
Ma, quando si avvicinano un po’ di più allo specchio, quando – per volontà o per errore – si ritrovano a guardare oltre, ecco che incominciano a vedere veramente al di là dell’immagine…
e naturalmente la cosa non è affatto piacevole né indolore.
Avvicinandosi, incominciano a percepire le meschine piccolezze, le imperfezioni, le reali paure e mancanze. Insomma, vedono la parte oscura di sé, quella che normalmente viene tenuta ben nascosta soprattutto a sé stessi.
Vedono l'Ombra intera, la quale possiede una propria particolare bellezza ed un senso ben preciso, possiede una propria imprescindibile utilità che non può e non deve essere negata...
E così finiscono con l’odiare e voler distruggere in mille pezzi lo specchio, perché – pensano – è proprio lui la causa di ciò che vedono.
In fondo, non possono e non riescono a sopportare la vista della duplice natura di sé stessi, delle cose, della vita stessa.
Bene e male, maschio e femmina, Padre e Madre, yin e yang, vita e morte, conquista e perdita, gioia e dolore, Luce e Ombra, ….
E soltanto le persone consapevoli, sagge e coraggiose sono in grado di sopportare l’intera visione e di andare avanti.