meiandmyself

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" LA MENTE E' COME UN PARACADUTE:

FUNZIONA SOLO SE SI APRE "


A. EINSTEIN

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venerdì 29 agosto 2008

Partire, è sempre il passo più difficile



Schiavi in catene invisibili




sull'antico Vascello della Libertà



nel centro pulsante della Tempesta inevitabile




schiantata da intermittenti folgori di Luce,


messagere di salvifico auspicio e folli ballerine


in una notte senza Tempo e senza Luna,


le lucciole







I prigionieri si affannano alla ricerca di una rotta, qualsiasi


ma non possono trovarla


forse, non c'è e basta


semplicemente






Afferrano con occhi dilaniati dal panico,


trattengono con fragili artigli


quelle briciole che si illudono di possedere già


e di cui si accontentano,




si aggrappano con le loro stese catene


alla memoria di un passato inconsistente



E, se va bene, continuano disperatamente a cercare






Ancora


si sforzano


e proiettano


false aspettative, miraggi, chimere


reclamandoli poi tutti indietro





Infinita notte di battaglie estenuanti

coi fantasmi di meduse in sogno






e coi denti sì serrati da spezzarsi uno contro l'altro


polvere d'ossa candide al vento





E

alla fine



dell'ultima frontiera








esausti

la resa

l'abbandono

l'accettazione

totali




Poi

improvvisa

l'alba



accecante e spiazzante

devastante più di un'atomica

fa piazza pulita




Dimenticare tutto per ricordare

il principio

Lasciare ogni cosa per trovare tutto




Il ri-sveglio

altrove

il ri-conoscimento

il velo strappato di Maya

la com-prensione


ed è tutto

qui

e

ora



differenti e uguali

si ri-trovano

su di un velluto smeraldo scintillante

solleticati da mille coccinelle scarlatte

che ridono forte ammiccanti

sui loro corpi ri-generati

sotto il Sole di luglio


Ecco

non hanno scordato l'innocenza

non hanno smesso di sorridere

ed hanno trovato




come fanno i bambini

che si concentrano

- seri e gioiosi come sorgenti incorrotte -

nel gioco presente

con gli occhi straripanti di speranza
e
con le mani rigogliose di fiducia



Giovani cascate del Sud.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

MERAVIGLIOSOOOO
un esercizio di meditazione, ti giuro cara Lupo.

PatdellaTribù

Anonimo ha detto...

Partire.
Il tema del viaggio, del cammino del tuo blog è un pensiero costante anche per me.
Viaggiare perdendosi in qualche luogo per meglio conoscere un mondo che l'abitudine ha reso opaco ed indifferente. E ritrovare se stessi per non muoversi come atomi miopi. Viaggiare guidati dal magnetismo inconscio di segnali che di volta in volta incuriosiscono; amando le vie senza meta e le mete senza via. Ma perchè ciò accada bisogna essere disposti al cambiamento fino ad accettare con riconoscenza possibili spostamenti del proprio baricentro intellettuale ed affettivo. Aspirando a dare un senso più pieno della propria vita inserendola in un altrove indeterminato e arricchendola con l'esperienza dell'ignoto, perseguito secondo itinerari da inventare.
THE RAVEN