meiandmyself

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" LA MENTE E' COME UN PARACADUTE:

FUNZIONA SOLO SE SI APRE "


A. EINSTEIN

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giovedì 25 giugno 2009

Iniziazione-Solstiziod'Estate-FemmininoSacro




" C'erano tanti rami fioriti di melo davanti alla statua di una donna velata e coronata di luce che teneva fra le braccia un bambino.
Morgana trasse un respiro tremulo e piegò la testa davanti alla Dea.
Guardò la statua di Brigida e sentì il potere che se ne irradiava. Ma Brigida non è una santa cristiana, anche se Patrizio lo crede. È la Dea, così come viene chiamata in Irlanda.


E io lo so: queste donne riconoscono il potere dell'Immortale.

Anche se esule, Lei prevarrà.
La DEA non abbandonerà mai gli uomini. "








" Sotto il manto della Dea, come ogni DONNA è mia sorella e mia figlia e mia madre,
ogni UOMO dev'essere per me padre e amante e figlio "




"....qualunque cosa dicano i cristiani




tutti gli Dei sono un unico Dio
e
tutte le Dee sono una sola Dea
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Chi può presumere d'imporre una sola verità a tutto il mondo?

Giura d’essere fedele a questa Verità, e di non aggrapparti a uno per disprezzare l’altro"










CREDO WICCAN:

"Conoscere,
osare,
volere,
in silenzio stare;
queste sono le quattro regole del Mago.
Per osare, dobbiamo conoscere.
Per volere, dobbiamo osare.
Dobbiamo avere volontà, per possedere l'impero.
Per regnare, dobbiamo stare in silenzio."





" Ma il coltello era al mio fianco mentre imparavo di nuovo a contare le maree del sole, dall'Equinozio al Solstizio e dal Solstizio all'Equinozio.
A notte alta, quando tutti dormivano, studiavo le stelle e lasciavo che la loro influenza mi filtrasse nel sangue, fino a diventare un perno sulla terra immobile, il centro della danza vorticosa intorno a me, del movimento delle stagioni.
Mi alzavo presto e andavo a dormire tardi, per trovare il tempo di vagare tra le colline con il pretesto di cercare erbe e radici per le medicine,
e invece ritrovavo le antiche linee di forza. "


" Uscirono nella notte. Una stella cadente saettò nel cielo e sparì lasciandoli abbagliati.


Un portento.

La DEA benedice il mio ritorno a me stessa... "










(brani tratti da "The Mists of Avalon")
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giovedì 4 giugno 2009

My inseparable sweet loneliness

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essential as a magic balsam







Oh! Solitude, my sweetest choice
Places devoted to the night,
Remote from tumult, and from noise,
How you my restless thoughts delight!

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O! how I Solitude adore,
That element of noblest wit,
Where I have learnt Apollo's lore,
Without the pains to study it


( Katherine Philips from La Solitude de St. Amant )










mercoledì 3 giugno 2009

VARIAZIONI SELVAGGE

"... stupita ogni volta di svegliarmi nel mio letto, quasi che la caduta dovesse portarmi a un altro elemento, a un altrove d'altra essenza, dove finalmente mi sarei sentita a casa.
Più lontano di me. Grande più di me. Chissà dove. Questo desiderio d'altrove era dentro di me, anche se per assenza, come una mancanza imperiosa, e la sua indicibile presenza-assenza mi tormentava, mi ossessionava.






...Ma un luogo in cui non provavo alcun senso di estraneità c'era. Era la Camargue, ed era magica. Un sogno proveniente dal mare. A poche ore d'auto soltanto, si precipitava in un altro universo, in cui trionfava con impeto qualcosa di selvatico, di indomito.
Se ovunque avevo l'impressione d'essere una nota stonata,
là, invece, mi sentivo parte di una grande armonia.
Negli stagni, negli specchi d'acqua sconfinati, si sentiva la forza del Rodano, s'intuiva che poteva diventare un toro, ondate come cornate. Lì non c'era più il sole delle api e delle mimose da giardino, ma l'implacabile bagliore del mezzogiorno ai quattro punti cardinali.
I fenicotteri rosa, i cavalli selvaggi, smuovevano il penetrante profumo del sale e della terra. La libertà con cui, d'improvviso, gli uni prendevano il volo e gli altri partivano al galoppo scuotendo la criniera, mi rinvigoriva.
La Camargue era più di un paesaggio: la fugace avvisaglia, l'intuizione folgorante di un'armonia tra me e un avvenire.
Là, per la prima volta, ebbi il presagio di grandi cose, il presagio di un destino.
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Sapevo che era un territorio di tutt'altra specie, uno di quegli spazi da cui ci si slancia, e andarci mi piaceva più di ogni altra cosa. Correvo piena di gioia, di esuberanza, per quella terra d'orizzonti dove ogni cosa esagera: sole troppo rovente, vento troppo forte, troppo imprevedibili le acque. Mi ripetevo le parole di Cézanne: Non mi avranno.
Me lo diceva anche la Camargue, e a tratti smettevo di far salti, corse e capriole nell'erba alta, e m'imponevo di camminare in punta di piedi, per non disturbare. Ero un'ospite, soltanto tollerata, come mi ricordavano le scottature del sole sulle spalle dalla pelle chiara e le punture delle zanzare; e al tempo stesso mi sentivo cavallo, vento, furiosa marea, dolce giacinto. Mi rotolavo nelle onde. Finalmente amica del mio corpo, nè femmina nè maschio. Soltanto viva: interamente, meravigliosamente viva. "


(tratto da Variazioni selvagge di Hélène Grimaud)