meiandmyself

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" LA MENTE E' COME UN PARACADUTE:

FUNZIONA SOLO SE SI APRE "


A. EINSTEIN

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mercoledì 29 aprile 2009



" ... rimase al freddo per tutta la notte. Di tanto in tanto si alzava, sistemava il fuoco e ogni volta lei lo osservava.
Quando le fiamme si ravvivavano, gli occhi di lei si incendiavano come i lampioni di una porta su un altro mondo. Un mondo che bruciava sull'orlo di un vuoto inconoscibile. Un mondo fatto di sangue, sangue alchemico e sangue nel nocciolo e nel tegumento, perchè solo il sangue aveva il potere di risuonare contro quel vuoto che minacciava ad ogni ora di divorarlo.
Si avvolse nella coperta e osservò la lupa.
Quando quegli occhi e la nazione di cui erano i testimoni fossero finalmente ritornati alla dignità delle origini, forse vi sarebbero stati altri fuochi e altri testimoni e altri mondi da contemplare.
Ma non questi. "


" ... un vecchio si fece avanti e gli parlò, con grande franchezza, in uno spagnolo che lui capiva a malapena, guardandolo negli occhi e aggrappandosi al pomo e all'arcione della sella, così da tenere il ragazzo quasi in braccio. Era vestito in maniera strana e vistosa; indossava abiti ricamati con disegni geometrici che parevano istruzioni, forse un gioco. Portava gioielli di giada e d'argento, aveva i capelli lunghi e più neri di quanto l'età sembrasse consentirgli.

Disse al ragazzo che pur essendo huérfano avrebbe dovuto smettere di vagabondare e trovarsi un posto nel mondo, perchè quel vagabondare sarebbe divenuto per lui una passione e tale passione lo avrebbe estraniato dagli uomini e quindi anche da se stesso.

Disse che il mondo poteva solo essere conosciuto per come esisteva nei cuori degli uomini. Perchè per quanto sembrasse un luogo che conteneva degli uomini, in realtà era un luogo contenuto nei loro cuori e quindi per conoscerlo era lì che bisognava guardare, e imparare a conoscere quei cuori, e per far ciò si doveva vivere con gli uomini e non limitarsi a passare in mezzo ad essi.

Disse che per quanto lo huérfano sentisse di non avere più nulla a che spartire con gli uomini, doveva mettere da parte quella sensazione, perchè dentro di lui vi era una grandezza di spirito che gli uomini potevano vedere, e gli uomini avrebbero desiderato conoscerlo e il mondo avrebbe avuto bisogno di lui così come lui aveva bisogno del mondo, perchè erano una cosa sola.

Alla fine disse che mentre questa era di per sè una cosa buona, come tutte le cose buone costituiva anche un pericolo.

Poi tolse le mani dalla sella del ragazzo, si allontanò e rimase fermo a guardarlo. Il ragazzo lo ringraziò per quelle parole, ma disse che in verità non era un orfano; poi ringraziò le donne, voltò il cavallo e si allontanò.

In quel momento il vecchio si rivolse nuovamente a lui. Eres, disse. Eres huérfano. "

(tratto da OLTRE IL CONFINE di CORMAC McCARTHY)

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